Il lavoro a chiamata, detto anche lavoro intermittente o job on call è un rapporto di lavoro subordinato che consente al datore di lavoro di richiedere ed utilizzare le prestazioni solo quando le stesse occorrono concretamente.
Può essere un contratto con una durata certa, a tempo determinato, oppure senza alcuna scadenza, a tempo indeterminato.
Successivamente alla stipula del contratto il datore di lavoro sceglie quando chiamare il lavoratore, senza alcun vincolo o obbligo.
Pertanto, questa particolare tipologia contrattuale prevede l’alternarsi di periodi in cui non viene resa attività lavorativa, in cui il lavoratore semplicemente attende di essere chiamato, a periodi di effettivo svolgimento delle lavorazioni.
Tutti gli elementi della retribuzione sono proporzionati all’attività effettivamente svolta dal lavoratore. Nei giorni in cui il lavoratore è a disposizione non spetta nulla, tranne per le ipotesi in cui il datore di lavoro scelga di corrispondere una somma, detta indennità di disponibilità, che vincola il lavoratore a “rispondere alla chiamata”.
Ma quando si può ricorrere al lavoro a chiamata?
Due sono i requisiti richiesti per poter stipulare un contratto a chiamata.
Attenzione tali requisiti sono tra loro alternativi!
- In base all’età anagrafica del lavoratore:
- Quando il lavoratore ha meno di 24 anni o più di 55 anni posso sempre stipulare il contratto a chiamata, per qualsiasi mansione. Nella prima ipotesi posso chiamare il lavoratore fino al compimento del 25° anno di età.
oppure
- In base alla tipologia di mansione:
- Mansioni previste dalla contrattazione collettiva;
- Mansioni previste nella tabella allegata al Regio Decreto 2657/1923